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Il volume raccoglie la quasi totalità degli scritti linguistici di Maria-Elisabeth Conte non confluiti nel volume da lei stessa curato, "Condizioni di coerenza" (1988), nel quale, con scelta severa, aveva riunito, come specificato nel sottotitolo, solo sue "Ricerche di linguistica testuale" (ristampate con qualche aggiunta, dopo la scomparsa dell'autrice, nel 1999 a cura di Bice Mortara Garavelli). Gli scritti riuniti nella presente raccolta sono stati organizzati dai curatori secondo i vari campi d'indagine affrontati nella non vasta ma densa produzione della studiosa. Essa tocca in particolare, oltre alla linguistica testuale (certo il suo terreno di studio preferito), la pragmatica linguistica, la teoria dell'enunciazione, la performatività, la controperformatività (termine e tematica proprio da lei definiti e indagati a fondo) e la modalità, al crocevia tra pragmatica e semantica. Di particolare interesse, infine, le sue ricognizioni-riflessioni storiche, da cui si dipana, in un panorama che va da Humboldt a Buhler, a Hjelmslev e a molti altri, quel filo del suo pensiero che, conservando intatta la sua vitalità, risulta suscettibile di svolgimenti in varie direzioni, come segnavia per molti studiosi e studi a venire.